Con questa intervista comincia il nostro viaggio tra i protagonisti della Montedoro con l`obiettivo di raccontare le storie di chi si è avvicinato al fantastico mondo del running. Dedichiamo questa prima intervista al dirigente Nicola Intini, braccio destro del presidente Stefano Bianco e presenza importante all’interno della società. La prima domanda, d’obbligo, è legata alle motivazioni che lo hanno spinto a cominciare a correre. Le motivazioni per cominciare a correre sono sempre tante e spesso personali – ci ricorda Intini. Si corre per stare bene con se stessi, per trovare una giusta valvola di sfogo allo stress quotidiano, per competere con i propri amici, per portare in giro in Italia e all`estero il nome di Noci stampato sulla propria maglietta. La flessibilità di questo sport è estrema: si può correre sulla spiaggia, per strada, in campagna, tra i boschi; e non importa quanto sei forte, nel gruppo ci si aspetta e ci si rispetta; fino alla gara successiva, dove ognuno da il meglio di se ed, alla fine, cronometro alla mano, c`è spazio per gli sfottò. Sono dirigente della Montedoro da diversi anni. Nel 2004 ho esordito nella mia prima gara podistica a Modugno; in tutti questi anni quello che non è mai mancato nella nostra società è l`entusiasmo, sia che si vinca, sia che si perda. Nella vita sportiva di ogni podista c’è sempre un’esperienza che non si può dimenticare e che resta nella memoria. Quale è stata quella di Nicola? L`esperienza più bella è stata sicuramente la Maratona di New York, in cui corri con migliaia di persone provenienti da tutte le parti del mondo, immerso in uno scenario indimenticabile fatto di luoghi, colori e persone. La Montedoro è una grande famiglia guidata dal Presidente Bianco. Sono numerosi i progetti che la squadra ha in serbo per la diffusione del podismo, soprattutto nell’ottica di un progressivo radicamento tra i giovanissimi. Su questo Intini è molto chiaro ed auspica una maggiore sensibilità tra gli attori istituzionali locali. Uno degli obiettivi più importanti della Montedoro è far nascere il settore giovanile anche nella nostra città; far appassionare a questo sport ragazzi e ragazze che potrebbero diventare i futuri "Stefano Baldini" dell`atletica italiana. Il podismo è uno sport duro che fa crescere, con sentimenti di correttezza e rispetto reciproco, come uomini e come atleti. Occorre tanta sensibilità da parte delle istituzioni locali che permettano di dotare Noci delle idonee strutture ed impianti per la pratica in sicurezza.
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Nicola Intini alla Maratona di New York |